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La strada dei numeri

Sin da bambino ho sempre immaginato i numeri figurandomeli come caselle di una lunghissima strada, un'immagine probabilmente derivata dal Gioco dell'Oca.

E' una strada ben definita: una prima curva parte dal numero 1 e arriva al 100 ed è seguita dal tratto rettilineo delle centinaia, poi una svolta stretta tra 1000 e 10000 e infine il tutto si ripete per due volte, passando per il milione e arrivando al miliardo
.
Da qui, si va poi verso numeri sempre più grandi, verso l'infinito, che si perde nelle profondità dello spazio cosmico, dopo aver superato la Terra, che insieme al Sole ricorda in questo quadro quella tavola pittorica del Grande Atlante di Selezione che a sei anni mi ispirò la passione per l'Universo...

Il dipinto tenta di raffigurare questa immagine mentale personalissima, come sta a indicare la mia figura, tracciata a puro contorno, colta nell'atto di disegnare il quadro stesso.
La matita, la squadra e la griglia geometrica rappresentano lo studio prospettico compiuto nel tentativo di ritrarre in un quadro statico una prospettiva che nella mente è evidente, ma su un disegno è impossibile da riprodurre: suddividere la prima curva in cento parti richiederebbe infatti di usare caselle piccolissime, la strada di conseguenza verrebbe strettissima, contrariamente alla mia immagine mentale, in cui è larga come in questo disegno.
Il paradosso nasce dal fatto che la mente, nel pensare a un dato numero, fa uno "zoom" dinamico su quella parte di strada, pur mantenedo la percezione dell'intera sequenza.
La soluzione trovata per questo quadro è una composizione di prospettive multiple, in cui la strada viene rappresentata da una fuga di caselle sempre più piccole che si ripete ad ogni decina e poi ad ogni centinaia, riuscendo così a imbrigliare quel dinamismo sfuggente.

I singoli numeri, che nell'immagine mentale sembrano avere anche un colore, sono qui rappresentati come trafori su piastrelle di vetro traslucido attraverso cui traspaiono i colori sfumati della strada, che prima di questo disegno non sapevo che fosssero nella sequenza dell'arcobaleno (vedi dettaglio).

La griglia prospettica usata per il disegno esce dal contorno del quadro arrivando idealmente nella mente dell'osservatore, rappresentata da quel brulichìo di cerchietti grigi e puntini blu e rossi che l'ochhio ci fa vedere nella completa oscurità... (vedi dettaglio)

All'estremo opposto
un omaggio al Leopardi: il sibolo di infinito è formato dall'avvolgersi degli ultimi due versi della celebre poesia, che ho sempre amato (vedi dettaglio).

Visualizza anche il bozzetto definitivo, gli schizzi per le prospettive, lo studio della strada e il progetto in pianta.

2012 - Olio e matita bianca su cartone pressato nero - 95 x 70 cm
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[Tasto F11 ] = Pieno Schermo
[Click Foto] = Vista Estesa
La strada dei numeri