Un viaggio di dieci giorni, dal 18 al 27 gennaio 2006, compiuto nella II Regione del Cile, l’Atacama, in occasione di una notte di osservazione al telescopio più grande del mondo, il Very Large Telescope Interferometer.
Un viaggio che mi ha portato in posti che non conoscevo, se non per il nome: la Valle de la Luna, il Cerro Paranal, i grandi Salar, i geyser di El Tatio, il vulcano Lincancabur, il deserto dell’Atacama… Luoghi fuori dall’ordinario, che per nulla assomigliano a quella monotona landa uniforme stereotipata dalla parola “deserto”: al contrario, ho incontrato i paesaggi più variopinti del pianeta. A volerne descrivere tutti i diversi ambienti, non sarebbe bastata una foto ad ogni curva, ad ogni passo di collina, o ad ogni chilometro percorso, tanto rapidamente mutava il panorama, senza mai ripetersi una sola volta.
Un viaggio breve ma intenso, che più di ogni altro prima, mi ha regalato una piena sensazione di libertà incondizionata, del tutto impossibile da sperimentare nella vita quotidiana.
Libertà di decidere se e dove andare, di scegliere la strada e il modo, di stabilire il giorno e l’ora per partire e per tornare.
Libertà di lasciar correre lo sguardo attraverso spazi senza confini, di errare in solitudine per quei deserti e quegli altipiani, incontrando solo di rado anima viva.
Libertà di ammirare le profondità del cielo stellato senza il velo delle luci dell’uomo, di riscoprire quanto sia buia la notte illuminata dalle sole stelle, da non vedere dove mettere i piedi.
Così è nata un’esperienza unica, che non dimenticherò mai e che le immagini di questa collezione renderanno sempre presente. Tale è infatti la fotografia: un tentativo di fermare gli attimi, le immagini, le emozioni, il tempo, sapendo che la memoria svanisce e le esperienze non si ripetono.
Cerro Paranal, Cile
Gennaio 2006